UE, via libera al rinvio delle norme su sostenibilità e due diligence: il Parlamento approva la procedura d’urgenza

Lo scorso 3 aprile, il Parlamento europeo ha dato il via libera, in tempi rapidi e con un ampio sostegno, alla proposta di rinvio delle nuove norme sul reporting di sostenibilità e sulla due diligence, nell’ambito dell’iniziativa nota come Stop-the-clock. La misura, parte del pacchetto di semplificazione Omnibus I, è stata approvata in via definitiva giovedì 3 aprile con 531 voti favorevoli, 69 contrari e 17 astensioni, dopo che due giorni prima, il 1° aprile, l’Assemblea aveva votato per l’attivazione della procedura d’urgenza (427 voti a favore, 221 contrari, 14 astenuti).

L’obiettivo è chiaro: garantire maggiore certezza giuridica alle imprese e concedere loro più tempo per adeguarsi ai nuovi obblighi normativi in materia ambientale, sociale e di governance (ESG), in un contesto europeo che punta alla semplificazione normativa per rafforzare la competitività. Un approccio che rispecchia le richieste del mondo produttivo – tra cui Confindustria – e trova eco nella Dichiarazione di Budapest del novembre 2024, in cui gli Stati membri hanno invocato una vera e propria “rivoluzione della semplificazione”.

Nel dettaglio, il provvedimento prevede:

  • Rinvio di due anni per l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) per le grandi aziende e le PMI quotate che non hanno ancora avviato il processo di reporting.
  • Proroga di un anno per la trasposizione e applicazione della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD/CS3D), con nuova scadenza fissata al 26 luglio 2027.

Le prime aziende interessate – quelle con oltre 5.000 dipendenti e fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro – saranno ora tenute a conformarsi a partire dal 2028, anziché dal 2027. Stessa tempistica per la seconda ondata (oltre 3.000 dipendenti e 900 milioni di fatturato) e per le imprese non UE che superano le stesse soglie nel mercato europeo. Inoltre, il rinvio coinvolge anche la terza ondata di soggetti interessati dalla CSRD.

Il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) aveva già espresso parere favorevole alla proposta, senza richiedere modifiche. Ora manca solo l’approvazione formale del Consiglio UE per l’entrata in vigore definitiva della misura.

Con questo passaggio, Bruxelles manda un segnale forte al tessuto produttivo europeo: meno burocrazia, più tempo per adattarsi, senza rinunciare agli obiettivi di sostenibilità.

🔗 Comunicato ufficiale della Commissione Europea – Omnibus Package

Il presente sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione. Per saperne di più clicca qui
Autorizzo
x